Anche il Cantiere risponde all'appello del Collettivo Italia Centro America (CICA - www.puchica.org) che, in collaborazione con il Frente Nacional de Resistencia Popular de Honduras, propone alle organizzazioni solidali con la lotta honduregna contro il colpo di stato, la visita europea di Luther Castillo Harry, rappresentante del FNRP. Questa visita in Italia ha l’obiettivo di dare continuità agli incontri europei realizzati precedentemente da Betty Matamoros, Erasto Reyes - coordinatori del FNRP per l’Europa - ed Esly Banegas e Wilmer Rickly, rappresentanti della stessa organizzazione, promuovendo la solidarietà europea con l’eroica lotta democratica del popolo honduregno contro il colpo di Stato del 28 giugno 2009, e poter conoscere approfondire la collaborazione con le organizzazioni sociali honduregne. In Honduras, anche dopo le elezioni del 29 novembre 2009 con le quali è stato eletto Porfirio Lobo Sosa e caratterizzate da un clima di repressione e forte militarizzazione, le violazioni dei Diritti Umani contro la popolazione rimangono quotidiane: il Comitato Famiglie dei Detenuti Scomparsi in Honduras (COFADEH) denuncia più di 1.000 violazioni nel periodo dal 30 gennaio al 31 agosto di quest’anno; a marzo, sempre dell’anno in corso ci sono stati 10 giornalisti assassinati e per questo motivo l’organizzazione Reporter Senza Frontiere ha inserito l’Honduras nell’elenco dei paesi più pericolosi al mondo per i giornalisti. Luther Castillo è un giovane medico afro-honduregno della popolazione garifuna, che dopo aver concluso i suoi studi nella Escuela Latinoamericana de Medicina - ELAM a Cuba, ha dato vita al Hospital Comunitario Garifuna de Ciriboya, un importante centro medico che garantiva l’assistenza sanitaria, così scarsa in questa zona (www.primerhospitalgarifuna.blogspot.com) in collaborazione con le brigate mediche cubane, presenti in Honduras da oltre un decennio. Due mesi dopo il colpo di stato, questo ospedale, dichiaratosi in resistenza contro il golpe, è stato assaltato e chiuso dalle forze repressive del governo de facto per il suo carattere innovativo e modello di una visione di salute comunitaria e per i popoli indigeni. Gli incontri con Luther Castillo saranno occasione conoscere la situazione attuale in Honduras e in America Latina, e in particolare la lotta del FNRP che promuove un progetto di rifondazione del paese attraverso la convocazione di un’Assemblea Costituente in Honduras e per cui sono state già presentate 1.300.000 firme.
|
Honduras Resiste, incontro con Luther Castillo del FNRP - 20 ottobre h. 19.00, CS Cantiere, Milano
Aggiornamenti (da www.cantiere.org)
Guarda le Foto e i video:
http://www.youtube.com/watch?v=DCWWo7cT6ac
http://www.youtube.com/watch?v=cR7Z03fezlc
Fotos de la represión:
http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/09/fotos-brutal-desalojo-del-pueblo-en.html
Fotos de apoyo a Zelaya:
http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/09/fotos-la-gente-protege-su-presidente.html
Da Tegucigalpa: La fiesta e il funeral
Meno due. Divisi in due. Tegucigalpa è oggi spaccata. La frattura è evidente, nelle strade, tra la gente. Ogni elemento si scontra con il suo opposto. Come una moneta l’honduras è divisa in due parti e lo scontro è tangibile. Non ci sono posizioni intermedie. La mediatas è scomparsa il 28 di giugno. E questa polarizzazione ha raggiunto, in prossimita´delle elezioni, l’apice, o il fondo. Bianco o nero. Micheletti o Zelaya. Golpe o democrazia. Militari armati o resistenza pacifica. Liberismo o socialismo del XXI secolo. Oligarchia o popolo. Fiesta o funeral.
Sono due gli eventi che meglio rappresentano questo clima. Lunedì 23 novembre, presso il campo da baseball adiacente allo Stadio Nacional si è tenuta la fiesta di fine campagna elettorale di Pepe Lobo, candidato alla presidenza per il partido nacional, lo stesso di Micheletti, e probabile vincitore delle elezioni “farsa”. Tutto in grande stile. Grande palco. Manifesti ovunque. Folla eccitata. Ampio dispiego di mezzi di comunicazione e tv nazionali, che stimano le presenze intorno alle 15.000, anche se noi ne stimiamo 3/4.000. Presentazione di tutti i candidati e discorso finale di Pepe Lobo con un interessante e alquanto ironico “Cambio ya! Cambio ya! Cambio ya!” Lancio di gadget sulla folla. Sventolio di bandiere e tormentote musicale ripetuto centinaia di volte: “Falta poco, porque el nuevo presidente seria Pepe Lobo!”. Ripeto, tutto in grande stile. Al suo arrivo il futuro presidente è salutato da una folla festante e questo entusiasmo si mantiene per quasi tutta la manifestazione. Sembra una vera e propria fiesta. Il discorso di Pepe Lobo è alquanto banale e si può così riassumere: “Il muro di Berlino è caduto nel 1989. L’URSS si è sfasciata nel 1991 e la Cina ancora apparentemente comunista ha un sistema economico marcatamente capitalista. Inutile e contraproducente ripercorrere queste strade fallimentari. Il futuro è il liberismo, (ma non il neoliberismo che ha provocato la crisi) con una forte attenzione alla popolazione piu´povera.” E' proprio a questi che rivolge le promesse maggiori in termini economici e di sicurezza. Ya! Ya! Ya! Il discorso è di una banalità impressionante ma è molto logico se si considera che la folla è composta da ragazzi e ragazzi, alcuni neanche maggiorenni. Da bambini e genitori che appartengono alle classi più povere della città. Non ci sono bianchi che lottano per recuperare i gadget a forma di stella lanciati dal palco. Tutto fila perchè la stragrande maggioranza è pagata 30 lempiras per essere lì. Probabilmente questa è la prima e sarà l’unica riforma popolare attuata da Pepe Lobo: 30 lempiras per partecipare alla sua fiesta di chiusura di campagna elettorale.
Ma a Tegucigalpa vige la dicotomia. Un lato della medaglia si scontra obligatoriamente con il suo opposto. Due giorni dopo, il 25 di novembre, presso l’UNAH, l’Università Nazionale dell’Honduras viene celebrato il funerale della democrazia. Gli studenti del collettivo FRU, Fronte de Reforma Universitaria, mettono in scena, simbolicamente una marcia funebre con l’obiettivo di defribillare le coscienze dei loro compagni. La morte, armata di mannaia, è a capo di un corteo di circa mille persone. La manifestazione termina il suo cammino nella piazza centrale dell'UNAH. Rappresentanti del FRU, maestri, professori e delegati dei lavoratori universitari si alternano al microfono per esternare il loro cordoglio e la loro rabbia verso il golpe e le imminenti elezioni. Petardi, razzi e danze honduregne sono la cornice di questa celebrazione dal sapotre dadaista. I golpisti, l’oligarchia e l’esercito sono gli artefici di queso sanguinoso omicidio. Le lobby nordamericane, ma anche quelle italiane (ricordiamo tra tutte l’Astaldi e la Goldlake) sono i mandanti impuniti. Il popolo honduregno la vera vittima. La preghiera ricorrente dei rappresentanti è rivolta proprio ai partecitanti: “No votar! No votar! No votar!”. Il clima, nonostante l’evento funebre è divertito e rumoroso e l’annuncio dell’occupazione dell’universita per il giorno seguente fa esplodere cori e danze. Il rito si avvia al termine e sulla bara che simbolicamente rappresentava la democrazia vengono posti i simboli dei partiti che parteciperanno alle elezioni e che aderiscono, di conseguenza al golpe: Partito Nacionalista, Partito Liberal (quello di Zelaya), Union Democratica, Democratiacristiana e Pinu. All’interno della bara vengono poste piccole cariche espolosive che, una volta accese, la fanno saltare e con lei il pubblico. Con un governo di fatto illegittimo è impossibile pretendere elezioni democratiche. Tutto fila. La morte della democrazia si trasforma, simbolicamente in morte della partitocrazia e di coloro che non hanno fatto nulla per evitare il golpe e la situazione attuale. Un rito garifuna chiude il corteo funebre e apre una danza che coinvolge tutti al grido di "Golpista fuera! Golpista fuera! Golpista fuera!".
La fiesta e il funeral saranno messe in gioco domenica 29 novembre. L’Honduras è un paese fisicamente spaccato, ma non in parti uguale. Queste elezioni farsa sapranno dirci qualcosa in più: fiesta o funeral.